REC


(Recensioni in breve)

Neil Young and Crazy Horse – Americana












Di nuovo assieme ai suoi Crazy Horse, Neil Young, già Dio del Mese di Musicanidi Luglio 2012, rivisita a suo modo alcuni pezzi “traditional” della storia della musica americana. La proposta è quella che Young ed il suo gruppo storico hanno già messo sul piatto infinite volte: un inconfondibile folk rock che va spesso a nozze con certo grezzo garage folk di frontiera. Questo però non evita al disco di poter essere annoverato tra le opere “belle” dello zio Neil, grazie a un ottimo (e ben ritrovato) feeling musicale fra i componenti della band, che sostiene l’ opera per tutta la sua durata. Non a caso, voci di corridoio, parlano infatti anche di un nuovo disco di inediti, sempre con i Crazy Horse. Ci contiamo, perchè i tempi sembrerebbero essere quelli giusti. 
Giudizio: 3 palle, in una parola: Americana. PLAY!

Peaking Lights – Lucifer
La “strana coppia” californiana formata da Aaron Coyes e Indra Dunis, ripropone in questo nuovo disco quel flower pop low-fi, ammiccante al dub, che li aveva resi celebri con l’ ottimo precedente 936. La formula non cambia, ma il suono viene ripulito e raffinato: l’ approccio naif, che era uno degli aspetti più affascinanti di 936, viene quindi un po’ a meno, a vantaggio però di un’ inaspettata capacità di ricercatezza che fa intuire come il progetto Peaking Lights potrebbe essere più duraturo di quanto si potesse prevedere in partenza.
Giudizio: 3 palle, in una parola: flowerpopdub. PLAY!

The Crocodiles – Endless Flowers
Un solare acid-rock and roll, che riecheggia di West Coast anni '60, è ciò che caratterizza l’ ultimo disco della band di San Diego. Un bel cambio di rotta dunque per i Crocodiles, che nei dischi precedenti proponevano invece dell’ oscuro noise-pop in stile Jesus and Mary Chain. Una lisergica luce splende invece su qualsiasi nota di Endless Flowers, cosicché le melodie fanno ora pensare ai Lemonheads, a ragazzi che surfano sulle spiagge della California, a tramonti multicolor, ed a movimentati falò notturni. Disco eccellente, dunque, qualsiasi sia la vostra vacanza al mare del 2012.
Giudizio: 3 palle, in una parola: spumeggiante PLAY!

Trembling Bells and Bonnie Prince Billy – The Marble Down
Per chi non li conoscesse, i Trembling Bells sono un gruppo folk-rock di Glasgow, specializzati nella produzione di un barocco folk-revival, che va a pescare a piene mani nella tradizione 60/70 di questo genere, tinteggiandosi qua e là di sonorità psichedeliche care a quel periodo. Nell’ occasione, si accompagnano all’ amico Bonnie Prince Billy, che qui però si mette praticamente umilmente a disposizione solo come vocalist. Il risultato? Secondo il mio gusto, appunto un po’ troppo barocco. Ma, se vi piace il genere, non verrete certamente delusi da questo disco, sicuramente frutto di grande maturità e ispirazione.
Giudizio: 2 palle e mezza, in una parola: folk-revival. PLAY!

Liars – WIXIW
Sono ormai dieci, gli anni di attività dei Liars. Dieci anni che hanno visto  il gruppo di New York imporsi come una delle realtà più importanti della musica indie dei nostri tempi. WIXIW (da leggersi "Wish You") li vede alle prese con un uso molto più spinto dell’ elettronica, asservita però come sempre a quell’oscura poetica, che è ormai un loro marchio di fabbrica. Qualcuno ha scritto che questo disco sarebbe il loro Kid A. Francamente a me è sembrato solo un album incredibilmente banale nella sua ricercatezza, che vorrebbe trasportare l' ascoltatore verso chissà quali mondi metafisici, ma riesce solo a condurlo verso una noia senza confini.
Giudizio: 2 palle, in una parola: electro-penombra. PLAY!

M.S.

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